Con il termine parità di genere si intende l’uguaglianza tra donne e uomini nelle sfere lavorative e in quelle sociali.
Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere costituisce il quinto obiettivo dei SDGs (Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e rientra nelle sfide intraprese dall’Italia con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza).
Questi dati sono esplicativi di come lo sviluppo di sistemi volti alla parità
diventi un impegno obbligatorio per le imprese e una sfida da cogliere a partire da oggi.
Questi dati sono esplicativi di come lo sviluppo di sistemi volti alla parità diventi un impegno obbligatorio per le imprese e una sfida da cogliere a partire da oggi.
La legge del 5 novembre 2021 n. 162 ha modificato il Codice delle pari opportunità estendendo l’obbligo alle imprese con più di 50 dipendenti di redigere un rapporto biennale che evidenzi la situazione del personale maschile e femminile nel contesto lavorativo. Inoltre, con l’introduzione dal 1° Giugno 2022 della Certificazione sulla parità di genere viene riconosciuto l’impegno delle imprese nell’adozione di pratiche volte alla riduzione del divario di genere nelle seguenti aree:
L’adozione di una strategia volta alla creazione di un ambiente lavorativo più inclusivo e ugualitario e la valorizzazione delle competenze dei lavoratori, risulta fondamentale per lo sviluppo futuro delle imprese in un’ottica più sostenibile.
Dal 1 Luglio 2022 la UNI/Pdr 125:2022 stabilisce le modalità per la valutazione e l’adozione di misure volte al raggiungimento della Certificazione di Parità di Genere. Un sistema di indicatori (KPI) valuta le prestazioni aziendali in sei aree di osservazione e il raggiungimento di uno score minimo del 60% prevede il rilascio della Certificazione di Parità di Genere.